Marina.

Una mamma entusiasta, curiosa della vita e dei paesi lontani, alcuni dei quali visitò anzitempo, ben prima della nascita del turismo organizzato.

 

Una mamma che cucinava con cura e passione prelibatezze da offrire agli artisti e ai letterati, alle persone semplici e a quelle complicate che frequentavano la casa.

 

Una mamma che ascoltava la radio incessantemente, sempre aggiornatissima sui fatti politici, sociali, culturali, musicali, religiosi.

 

Una mamma dalla straordinaria capacità di comunicare con tutti, una mamma versatile in ogni ambiente sociale.

 

Una mamma che amava i colori, i fiori, la primavera: il rosso era il suo preferito.

 

Una mamma che sapeva ascoltare i figli e gli amici dei figli, sempre pronta a mettersi in discussione e aggiornarsi su temi anche scomodi e controversi della vita.

 

Una donna intelligente e versatile, colta e bella, che a un certo punto della vita ha dovuto inventarsi tutte le arti per mantenere insieme, salda e compatta, la famiglia, nel bene e nel male.

 

Innumerevoli vicissitudini di sofferenza, senza una barca adeguata per continuare a viaggiare nel mare sconfinato e libero che lei amava. Tenacemente ha continuato ad adeguarsi alla nuova faticosa vita.

 

La gioia di vivere che le era propria in giovinezza è stata profondamente minata dalla sofferenza, come una pericolosa crepa nel muro portante della casa.

 

Tuttavia Marina, questa madre forte e guerriera, sana di cuore e salda di animo, ha continuato imperterrita a ricordarci tutti quei principi etici e morali che in tempi di crisi molti tendono a dimenticare.

 

La mamma ha cercato di incarnare nella sua intera esistenza i principi cristiani di aiuto, sostegno, solidarietà, umiltà, compassione. Poche parole, tanti fatti.

 

Marina, una madre potente, che ci ha lasciati, dopo averci dedicato tutta la sua vita, con la stessa dignità con cui ci ha cresciuti.

 

Ricordiamoci tutti, tutti noi figli e tutti coloro che hanno amato Marina, che il più grande regalo che da ora e per sempre le possiamo fare è regalarle con le nostre vite ciò che lei desiderava: pace, unione e tanta felicità.

 

Ecco le lettere che si scrivevano una volta..che poesia!
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Grazie Mamma

Ciao Mamma

Grazie

Federica

Om Shanti, Pace, Shalom, Cosi sia

 

Rivoli, 3 marzo 2013

25 gennaio 1928 – 28 febbraio 2013


Foto d’epoca

1959 – Mia madre e mio padre a Loano. Mio fratello Marco e io nel passeggino a due anni!
1950 – Mia madre e mio padre in Sicilia. Momenti felici