Esplorare nuovamente la dolcezza e la cura, in questo mondo diventato cosi strambo, non è una cattiva idea.
Lasciamo che il contatto prenda il sopravvento in questo tempo di aridità.
Il contatto con una telefonata in più a un amico o conoscente (e non un watsapp che non ci fa nemmeno più ascoltare la sua voce), il contatto con un dono portato di persona anche se non è Natale, Pasqua o il compleanno, contatto con uno sguardo, un bacino, un abbraccio, una stretta di mano.
Tutti cogliamo crescente siccità nel mondo, e infatti non piove: sarà un caso?
Vogliamo continuare a riprodurla assecondando le indicazioni di una società corrotta e malata, diciamo forse “secca”?
O vogliamo guarire e ritrovare il fluire della verità dei nostri sentimenti, la semplicità di un gesto  che scaturisce dal cuore.
La mente mente, il cuore, se puro, non mente.
Lascia che la tua natura, la verità del tuo cuore, scorra come un fiume verso il mare, scorra da te verso chi ti sta intorno, scorra come scorre la Vita.
In fondo la genuinità si riconosce spesso troppo tardi, spesso solo quando siamo al capezzale del nostro amico che muore, del nostro genitore, del nostro fratello che irrimediabilmente sta lasciando questo corpo.
Allora siamo disposti a dimenticare le difficoltà, gli asti, le angherie, le incomprensioni e solo allora siamo disposti a tenergli la mano.
Perchè siamo uguali.
Ma perchè attendere la guerra  per attivare l’umanità che ancora abbiamo dentro?
Perchè avere paura della guerra  sperando che non arrivi a casa tua?
Che cosa significa la guerra per te?
Cosa rimane, se sopravvivi?
Non rimane nulla più che tua umanità, dopo avere perso tutto ciò che di materico hai accumulato.
Ma perchè aspettare: ma cosa aspetti?
Perchè aspettare se lo puoi fare “ora” questo bel gesto, se puoi aprire “adesso” il cuore a chi ti sta intorno?
Perchè non riconsideri la solidarietà: che la solidarietà sarà una di quelle qualità indispensabili in tempo di guerra.
Siamo in guerra da molto ormai, renditene conto.
Nulla arriva per caso. La guerra serve per imparare ciò che abbiamo dimenticato.
E sono poche cose quelle che contano: l’amore per la vita, l’amore per chi ti sta intorno, la solidarietà, il rispetto.
Perchè non riconsiderare adesso il fiume della dolcezza, la verdeggiante comprensione, il dovuto rispetto per tutti gli esseri su questa terra?
Siamo tutti uguali di fronte alla Vita e tutti abbiamo solo bisogno di dolcezza.

Make Love not War: fai l’amore
non sostenere la guerra approvando la vendita di armamenti